Siete anche voi appassionate di quelle trasmissioni dove arredatori e arredatrici ti arrivano a casa e te la trasformano nel giro di qualche giorno, cambiandole completamente aspetto?
Avete notato che la trasformazione più frequente è l‘Open Space?
Non un’impresa titanica, con i muri americani, spessissimo cartongesso o giù di lì. In Italia magari sarebbe un’altra cosa. Certo, l’Open Space è la moda del periodo.
Open Space: ma vale davvero la pena?
Vediamo un po’ di fare due conti, partendo dal presupposto che nella vostra casa si possa fare, ovvero che il uro divisorio da abbattere (o peggio, i muri) non siano portanti.
Creare l’Open Space significa infatti unire cucina, salotto e sala da pranzo, o solo uno di questi elementi con la cucina.
Open Space: i “Pro”
Tra i pro dell’Open Space vi è sicuramente l’ampliamento sia reale che visivo di un appartamento piccolo. Con qualche accortezza l’intervento può valere la pena.
Seconda osservazione, spesso in questo modo si ottiene un ambiente più luminoso, con anche un risparmio in termini di illuminazione dunque.
Terza cosa, sicuramente è molto di moda, confacente al vivere moderno dove si spignatta meno e raramente si ha bisogno della sala da pranzo com’era intesa un tempo.
Quarto punto: avere a vista il salotto dove sta giocando o facendo i compiti il figlio può essere un gran bell’aiuto per la mamma ed il papà. In generale, è più facile interloquire, ad esempio mentre la moglie è sul divano ed il marito prepara la cena (Siiiii…:)
Open Space: quali sono i “Contro”?
Attenzione, non mancano le controindicazioni e secondo noi, 2 su tutte.
La prima è la stessa che abbiamo elencato come ultimo “pro” ma al contrario:
è cioè più facile disturbarsi a vicenda. Probabilmente, se uno è in salotto e l’altra in cucina un motivo c’è.
Secondo: gli odori della cucina invaderanno anche gli altri spazi e questo spesso non è affatto un bene, anche perché cambiare l’aria in pieno inverno dopo aver fatto del fritto o il pesce…
Terzo punto: aumentano le interferenze. Ognuno di noi ormai ha con se uno strumento multimediale, qualsiasi cosa stia facendo: smartphone, televisore, tablet, pc… In un Open space i volumi di ognuno di essi potrebbero finire col disturbarsi e creare tensioni ai fruitori.
Quarto punto, spesso non molto rilevante. Talvolta la lontananza fa bene, come sanno i saggi. Stare un po’ da soli aiuta a ritrovarsi e in questo caso trafficare tranquille in cucina, o starsene in completa pace e solitudine sul divano può aiutare a lasciar andare lo stress… giusto?
Open Space: il quinto punto non sappiamo dove metterlo
Dal punto di vista dell’arredamento c’è poi un quinto punto che può essere indistintamente un pro o un contro: il fatto che vi siano meno pareti vi darà anche minori possibilità di appoggiarci dei mobili, dunque meno contenitori. Se amate il minimal è un pro, se avete 50 mila cose seminate per casa sarà un contro.