Come si illumina la cucina di casa?
Dopo aver preparato qualche cena in una cucina dove non c’è abbastanza luce converrete anche voi che non si tratta affatto di una domanda banale.
E allora ecco qualche indicazione di massima.

Innanzitutto il tipo di luce, ovvero la tonalità.
Sappiamo tutti che ci sono luci calde (che virano cioè al giallo sole) e luci fredde (come i neon ad esempio).

In realtà l’ideale è optare per la luce neutra: se volete arrangiarvi da soli vi basterà sapere che è la via di mezzo tra i 2700 K della calda e i 6500 della fredda. Altrimenti chiedete al rivenditore.
La luce neutra è quella più simile alla naturale ed è da preferire perchè consente di vedere nel modo migliore tutto quello che facciamo in cucina. Non è poco.

Talvolta un lampadario unico centrale, o posizionato sopra il tavolo, non è abbastanza per illuminare l’intero piano della cucina, anche perchè preparando la cena finirete col trovarvi tra la fonte della luce e ciò che state lavorando con le mani, in pratica vi farete ombra da sole.

Spesso le cucine moderne sono per questo dotate di barre luminose, generalmente un paio, che dalla parete della cucina illuminano verso di noi, situazione ottimale.

Se anche questa soluzione dovesse risultare insufficiente, nessuna paura: esistono in commercio validissime strip di luci a led. Strisce che vanno da qualche decina di cm a due metri, già dotate di spina 220V, facilissime da posizionare (anche solo a pressione, con una colla già in dotazione).

Si tratta di strip che partono anche da meno di 10 euro e arrivano fino a poco meno di 30 euro. La scelta è legata al vostro gusto e alla necessità che avete.
Si tratta anche di una soluzione molto risparmiosa e che adatterete con facilità alle vostre abitudini, cioè alle “postazioni” personali che per un motivo o per un altro siete abituate ad usare nel piano di lavoro della cucina.